La nascita di Internet in breve

La nascita della rete risale al 1991, all’interno del laboratorio del CERN di Ginevra, in Svizzera. Fin dalla sua nascita la sua peculiarità è stata quella di usare un unico linguaggio di comunicazione, letto da qualsiasi computer. A partire dalla metà degli anni ’90 iniziarono a nascere le prime aziende, che realizzavano siti web e contenuti online, è questa la fase di espansione che arriva fino agli inizi degli anni 2000 e definita dagli esperti l’era web 1.0.

Durante questa fase internet iniziò a diffondersi tra i privati, anche se i primi siti web erano statici e non consentivano l’interazione con l’utente.

 

Il web 2.0

Il vero boom si ebbe a partire dal nuovo millennio, quando le evoluzioni tecnologiche, la penetrazione della rete, l’abbassamento dei costi di connessione, l’aumento della banda larga con l’ADSL e la fibra ottica, hanno permesso di fare il salto al gradino successivo, il web 2.0.

Fanno parte di questa era le nuove piattaforme, le applicazioni online, i siti wiki, i social network, che consentono una elevata interazione tra l’utente ed il sito internet. Con il web 2.0 nasce il web interattivo, formato da blog, community, social, forum e tanto altro… oltre alle ulteriori innovazioni tecnologiche ciò che ha davvero rivoluzionato la situazione rispetto al passato è stata la modalità di interazione tra le persone e la rete. con il web 2.0 la rete è divenuta il luogo di conversazione, comunicazione ed interazione. Ma ancora tante evoluzioni hanno segnato la rete e gli esperti hanno chiamato il nuovo internet web 3.0.

 

Il web 3.0

Questo nuovo stadio della rete dovrebbe rappresentare il vero passo verso l’intelligenza artificiale. Il web dovrebbe essere capace di interagire con se stesso e comprendere le informazioni contenute al suo interno. La rete non sarà più solo un semplice contenitore di suoni, parole, immagini e video, ma un raccoglitore in grado di capire in modo automatico il significato dei contenuti e ragionare su di essi per ottenere informazioni.

Si stima che le applicazioni 3.0 non avranno più bisogno di computer potenti o grandi hard disk per poter funzionare, ma sfrutteranno i social senza doversi appoggiare a nessun server.

Un ulteriore passo sarà dato dalla visione tridimensionale che porterà la rete a non essere più formata da pagine, ma veri spazi tridimensionali dove muoversi per trovare ciò che si cerca.

In questo ultimo ambito alcuni passi sono già stati fatti, basta pensare al virtuale come ad un’entità non più separata dal reale. Si va delineando una nuova realtà dove digitale e realtà spaziale si combinano.