Conosci la storia di Facebook?

Facebook oggi è considerato il social che ha rivoluzionato tutto, usato ogni mese da 2,8 utenti ma quanti conoscono la sua storia?

 

Arriva Facebook!

Facebook sbarca ufficialmente nel 2008, ma la sua nascita avviene 5 anni prima (2003) quando Mark Zuckemberg all’età di 19 anni fondò Facemash.

All’epoca studente universitario creò la piattaforma per mettere in contatto gli studenti del campus, ma prelevando foto dei propri colleghi e creando profili, Zuckemberg si era introdotto in aree protette dei siti universitari, violandone la privacy. Così il sito fu chiuso, ma il fermo non durò molto perché nel 2004 Mark Zuckemberg, insieme ad altri due colleghi creò il network thefacebook.com, usato per rimanere in contatto con i colleghi di università.

Dopo un anno la piattaforma spopolò a tal punto da essere adottata dalle università statunitensi e nel 2006 ogni utente – con età superiore ai 13 anni – poté iscriversi al social.

Facebook divenne poi il network che conosciamo oggi.

Perché è divenuto così famoso?

Perché ha dato la possibilità alle persone di creare un proprio profilo tramite la creazione di un account (associato ad una mail, foto e identità) dove scrivere i propri pensieri, commentare quelli altrui, mettere “mi piace” a post, contenuti pubblicati, foto e video…

 

Chi prima di Facebook?

Il primo social network creato risale al 1997, si chiamava “Six Degrees” e fu ideato da Andrew Weinreich con la logica che ogni persona avrebbe potuto contattare ogni altra al mondo, anche non di sua conoscenza. Questo social è rimasto in vita fino al 2001 e permetteva di contattare l’amico, dell’amico dell’amico.

Facebook ante-litteram? Probabilmente sì.

A “Six Degrees” fece seguito “Friendster”, sempre con lo scopo di mettere in contatto persone e aiutarle a trovare nuovi amici. Fondato nel 2002 in Australia era nato con l’intento di condividere media, darsi appuntamenti, scoprire nuovi eventi, nuovi gruppi musicali e passioni. La piattaforma si sviluppò soprattutto nella zona orientale della Terra e nel 2008 contava oltre 90 milioni di iscritti. Chiude del tutto nel 2015.

Il primo vero social network che si fece conoscere a livello mondiale fu “My Space”, nato nel 2003 dall’idea di Tom Anderson e Chris DeWolfe, fu creato come una sorta di blog dove condividere pensieri, riflessioni, foto, video e musica. Crebbe a tal punto da divenire una rete mondiale ed è tutt’ora presente… le sua funzionalità ti ricordano qualcosa?…

Il suo “insuccesso” – se così possiamo definirlo – è dovuto alla nascita di Facebook.

Uguale sorte è stata riservata a “Netlog”, nato nel 2004 e di origine belga, si rivolgeva soprattutto ai giovani europei; nel 2006 contava 60 milioni di iscritti, ma con l’affermazione di Facebook a livello globale iniziò il suo declino, fino a quando nel 2014 ha chiuso definitivamente i battenti e d è stato integrato da Twoo.

Forse, dopo tutte queste piattaforme social succedute dal 1997 al 2004, avevamo bisogno di una socialità differente, non più un contatto face-to-face, ma la ricerca di un proprio spazio.

Il caro vecchio “amico di penna” era diventato l’amico del computer.

 

E dopo Facebook?

In seguito a Facebook nacquero:

  • Twitter (2006) per pubblicare brevi messaggi (dai 140 caratteri siamo passati a 280) commentando qualcosa o esprimendo riflessioni personali, associati agli hashtag rappresentati dal segno grafico # (cancelletto). Chiunque stia scrivendo qualcosa con lo stesso hashtag potrà leggere anche il tuo pensiero.
  • Whatsapp (2009), che modifica la messaggistica all’origine. I messaggi istantanei approdano anche sui telefonini degli adolescenti, e grazie all’app gratuita e ad un piano internet possono parlare in tempo reale con amici e conoscenti che abbiano la stessa applicazione.
  • Instagram (2010), quest’ultimo inglobato nel monopolio di Zuckemberg, è un’applicazione dedicata alla fotografia e sul proprio account puoi pubblicare foto e video, affiancati dalle “Stories”, piccoli filmati di alcuni secondi che rimangono visibili sul profilo per 24 ore prima di autoeliminarsi.