SEO: 5 miti da sfatare

Alcuni si aggrappano ancora alle “vecchie abitudini” e usano pratiche SEO obsolete per migliorare la visibilità organica di un sito web. Oggi vorrei affrontare alcune utopie ritenute a torto fondate in ambito SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) per fare una panoramica generale.

Bene, cominciamo!

  1. Keyword densitiy. Aumentarne la densità garantisce il posizionamento. La keyword density, ossia la frequenza con la quale una parola chiave (composta da più termini) compare nella pagina web, garantisce il posizionamento di una pagina. È stata per lungo tempo una tecnica SEO abusata, poiché la ripetizione della keyword principale in un articolo quante volte possibile, a scapito della qualità del contenuto, non aiuta! Google ha progressivamente penalizzato questa pratica a vantaggio dei contenuti di qualità, basati sull’intento di ricerca dell’utente. Quindi la keyword density aiuta sia il motore di ricerca che l’utente, ma solo se non viene abusata e mantiene i contenuti scritti in modo naturale e comprensibile.
  2. La SEO dà risultati immediati. È impensabile ed impossibile che un’attività SEO porti risultati immediati, poiché risulta difficile stimare un tempo necessario per verificarne i suoi effetti. Diffida di chi fa promesse certe e sicure. Le tempistiche dipendono da vari fattori ed il processo può durare alcuni mesi. Gli elementi che influiscono sono: il tempo di presenza in rete del sito, la qualità e la quantità di attività SEO svolta su di esso, le condizioni del sito, la tipologia e la qualità dei suoi contenuti… e tanti altri. Ogni sito parte da una situazione unica e non può essere considerato un metro di paragone per altri. È una condizione a sé stante.
  3. La SEO è composta di trucchi. Dai, non diciamo sciocchezze … Spesso per ignoranza della materia si è portati a pensare che la SEO consista in manipolazioni e trucchi atti ad ingannare Google e gli altri motori di ricerca, al fine di posizionare il sito web in rete. La SEO, al contrario, è una disciplina riconosciuta dai motori di ricerca con logiche e tecniche precise, che vanno di pari passo con i criteri di usabilità del sito stesso e dell’esperienza utente sui contenuti proposti. La SEO NON è e non sarà mai una scienza esatta, tuttavia è volta ad interpretare con maggiore precisione possibile gli algoritmi di Google, in continua variazione.
  4. Google ADS influisce sul posizionamento. Spesso si crea confusione tra le attività SEO e le campagne a pagamento su Google (Google ADS). Molti utenti inesperti credono che fare campagne pubblicitarie (a pagamento) su Google aiuti nel medio-lungo termine il posizionamento SEO del sito. Devo deluderti se anche tu la pensi così. Non c’è correlazione tra le due tipologie, perché la SEO ha una natura organica e non potrà “corrompere” Google con un budget di spesa ed ottenere una visibilità immediata. Inoltre una volta terminata la campagna pubblicitaria a pagamento il traffico sul tuo sito calerà e tornerà ai livelli precedenti la sponsorizzazione.
  5. Fare Backlink. Meglio la quantità della qualità. Prediligere pochi backlink (link in ingresso al tuo sito o ad una pagina web, proveniente da un’altra piattaforma) ma di qualità è senza dubbio una cosa saggia, rispetto a far linkare il sito web da innumerevoli altri ma di bassa e di dubbia qualità e moralità. Per valorizzare il posizionamento SEO del sito è bene ragionare in ottica qualitativa. Sono più vantaggiosi pochi link con un alto punteggio ed un argomento pertinente a quello del tuo sito, piuttosto che centinaia ma di bassa qualità e non attinenti.

 

Conclusione

È vero, alcune di queste tecniche hanno funzionato anni fa, ma adesso non sono più efficaci ed alcune sono addirittura dannose per il benessere del sito web.

Mi stai chiedendo quali? Te ne parlerò nel prossimo articolo.